13/04/2020
Lunedì di Pasquetta, quarantena obbligatoria, forse si va alla fase due, forse si inizia a vedere la luce in fondo al tunnel, o forse è solo uno dei tanti spiragli del tunnel che si affaccia un attimo all’aria aperta.
Intanto la primavera insiste, soffia il caldo Zeffiro e i giorni si allungano… è arrivato il momento del cambio stagione. In realtà il mio armadio contiene i vestiti di tutte e 4 le stagioni, quindi non mi resta che lavare i panni estivi, o tirarli fuori dai sottovuoto e rimpiazzarli nelle zone basse del guardaroba. Sembrerebbe Un’azione banale, ma che banale non è se solo ti fermi ad odorare quei pezzi di cotone che sanno d’estate, che profumano di altre primavere e che, col vapore del ferro da stiro, rivivono sulla tua pelle: la senti proprio quella tipica freschezza primaverile che ti avvolge quando passeggi in riva al lago o meglio ancora quando ti siedi in spiaggia a cercare di cogliere l’infinito nel finito…chiudo gli occhi e mi sovviene il ricordo del mare, del mio mare, stretto anch’esso tra due terre vicine, e ripenso alla mia casa, quella in cui sono cresciuto, in cui ho provato le prime grandi gioie ed i primi inesorabili dolori…e spero fortemente di tornare, perché prima o poi tutto ciò sarà trascorso, ma apro gli occhi e mi trovo dentro una bolla di vetro trasportata dal vento in luoghi lontani, intangibili